il territorio rinnovato. uno sguardo urbanistico sulla ricostruzione postsismica in umbria 1997 – 2007

Il volume si basa su una ricerca condotta per la Regione Umbria dedicata agli aspetti urbanistici della ricostruzione successiva al terremoto del 1997.

Il libro è articolato in quattro parti: le prime tre sono dedicate rispettivamente alla descrizione del territorio prima del terremoto (Benedetta Bondesan), ai provvedimenti assunti per l’emergenza e per la ricostruzione (Francesco Nigro), alla situazione dopo la ricostruzione a dieci anni dal terremoto (Francesco Fazzio). Nella quarta parte si concentrano le riflessioni proiettate al futuro a partire da una valutazione sui cambiamenti indotti dalla ricostruzione da un lato sugli insediamenti e sul territorio (Francesco Fazzio), dall’altro sugli apparati normativi e regolamentari della pianificazione (Francesco Nigro).


Il testo suggerisce due principali linee di azione per il futuro. La prima è dedicata alla necessità di proseguire, nell’ambito delle prossime scadenze della programmazione regionale e di quella comunitaria, il processo di costruzione del progetto territoriale dell’Umbria centro-orientale, e cioè del territorio regionale in gran parte interessato dal terremoto del 1997 per uno sviluppo sostenibile capace di coniugare competitività e coesione (Gianluigi NIgro). La seconda è rivolta agli insegnamenti che l’esperienza del terremoto e della relativa ricostruzione hanno fornito, per diffondere da subito la cultura e le pratiche della prevenzione antisismica a scala territoriale (Francesco Nigro) e urbana (Francesco Fazzio).

L’Appendice è dedicata alle ricerche e alle sperimentazioni, con contenuti urbanistici, avviate durante la ricostruzione

i paesaggi nell’umbria del terremoto. 1997-2007 un atlante

Il terremoto del 1997 in Umbria ha prodotto i suoi effetti su diversi livelli. Le distruzioni e i
danneggiamenti sul patrimonio culturale e sul costruito, specie nei piccoli centri storici, e la necessità
di trovare una sistemazione per la popolazione colpita si sono potuti osservare immediatamente.
La perdita di funzionalità di interi insediamenti, la variazione delle possibilità di accesso e di
spostamento, il calo demografico temporaneo negli ambiti montani e la necessità di riorganizzare le
relazioni reciproche tra centri, nuclei e frazioni, si sono riletti con evidenza crescente nel corso del
tempo, con la progressiva presa di coscienza del danneggiamento di sistema, urbano e territoriale,
superiore ai singoli danni fisici.

Ma il sisma ha anche mobilitato risorse e progetti e ha comportato l’avvio ad un processo di
ricostruzione che si è dispiegato su settori e scale molto differenti come fattore di trasformazione di
grande portata. Questo processo ha avuto un’influenza facilmente documentabile su singoli luoghi.
Ma ha prodotto anche degli effetti d’insieme sull’immagine dell’Umbria, sui suoi aspetti fisici e sul
modo di essere percepita; in estrema sintesi, ha avuto effetti sul paesaggio.

Leggere i “paesaggi del terremoto”, quindi, richiede di riconoscere i diversi contesti colpiti ma
anche di osservare i paesaggi della ricostruzione: come esame degli effetti d’insieme di operazioni
differenti, integrate o settoriali, e come lettura critica delle visioni adottate nella reazione al sisma.
Nella pubblicazione, esito della ricerca, viene presentata una lettura per immagini, incentrata sui
paesaggi in cui le modificazioni successive al terremoto si sono rivelate più evidenti e riconoscibili.
La lettura è articolata su più livelli, con diversi punti di vista e a scale differenti. Per questa ragione
l’atlante è organizzato in diverse sezioni: quadri d’insieme, visioni locali, temi, numeri. Una struttura
aperta, da cui partire per l’avvio di una possibile discussione collettiva.