la microzonazione sismica e le condizioni limite nella prevenzione urbanistica del rischio

La pubblicazione è contenuta nel n. 130 di Urbanistica Dossier (INU Edizioni) e sintetizza alcuni risultati raggiunti all’interno del progetto di ricerca Urbisit condotto in collaborazione tra Consiglio nazionale delle ricerche – Istituto di geologia ambientale e geoingegneria e Dipartimento della protezione civile (CNR IGAG – DPC) tra 2010 e 2012


L’articolo tratta delle modalità di utilizzo degli studi di microzonazione negli strumenti di pianificazione locale soffermandosi sul possibile rapporto tra piani urbanistici e analisi della condizione limite per l’emergenza (introdotta dall’Ordinanza 4007/2012 del DPC). Più in generale si discutono le prospettive del concetto di condizione limite per la prevenzione urbanistica del rischio sismico, illustrando la necessità di una maggiore integrazione tra politiche pubbliche e discipline differenti

archeologia e piano urbanistico in “urbanistica” n. 124

L’articolo, pubblicato su “Urbanistica” n. 124/2004, tratta in sintesi i temi poi pubblicati nel libro “Gli spazi dell’archeologia. Temi per il progetto urbanistico” (Officina, Roma 2005).

Trattando di archeologia urbana l’obiettivo non può che essere duplice: la conservazione critica delle tracce del passato e la qualificazione delle città, se si accetta l’idea che l’antico in ambito urbano sia comunque parte della città contemporanea, pur con tutte le sue specificità. La necessità di riconsiderare i consueti modi di procedere mette in discussione le modalità correnti di concepire la tutela, ma anche le discipline progettuali.

L’articolo propone diverse chiavi di lettura e alcuni spunti operativi, argomentando come sia innanzitutto il dialogo tra discipline il fondamento da cui partire, e la conoscenza e la comprensione collettiva delle testimonianze materiali della storia urbana il presupposto più importante per la loro tutela. In questo quadro, il ruolo della pianificazione urbana può essere decisivo, a patto di intraprendere azioni consapevoli del valore dei contesti e del significato culturale e civile di ogni progetto

urbanistica quaderni n. 6 – piani regolatori italiani del novecento. immagini e didascalie storico critiche

Nel 1995, in occasione di una fase rilevante del dibattito sulla riforma della pianificazione comunale in Italia,
stagione che porterà alla revisione di molte leggi urbanistiche
regionali e alla distinzione tra piani strutturali e piani operativi, l’Istituto nazionale di urbanistica (INU) promuove la pubblicazione di un volume che illustra la storia della legislazione urbanistica e le discussioni in
corso (Urbanistica Quaderni n. 6).

Il volume si struttura riportando
documenti e interventi attraverso cui si delineano i principi e le regole per la proposta di nuova
legilazione urbanistica, dalle discussioni degli anni Trenta agli interventi più recenti.
All’interno del volume si richiede di inserire alcune illustrazioni dedicate ai principali piani regolatori italiani
dagli anni trenta agli anni novanta, corredate da testi sintetici.


Per rispondere a questa richiesta, la ricerca si è svolta attraverso la selezione delle principali esperienze di pianificazione urbana, il
reperimento dei materiali iconografici nell’archivio dell’Inu e della rivista “Urbanistica”, la redazione
di didascalie storico-critiche.

In particolare i testi riguardano ventiquattro piani: Roma 1931 (pag. 12); Milano 1934 (pag. 13);
Sabaudia 1934 (pag. 15); Bergamo Alta 1934 (pag. 16); Napoli 1939 (pag. 18-19); Ivrea 1952 (pag.
26); Milano 1953 (pag. 28); Verona 1954 (pag. 33); Padova 1954 (pag. 37); Matera 1955 (pag. 39);
Siena 1956 (pag. 50); Siracusa 1956 (pag. 80); Perugia 1956 (pag. 93); Napoli 1958 (pag. 96-97);
Assisi 1958 (pag. 99); Firenze 1962 (pag. 118-119); Roma 1962 (pag. 120); Urbino 1964 (pag.
123); Bergamo 1969 (pag. 124-pag. 125); Pavia 1976 (pag. 131); Siena 1990 (pag. 148); Ravenna
1993 (pag. 150); Bergamo 1994 (pag. 153); Torino 1994 (pag. 154)

Attraverso la sequenza delle illustrazioni e delle didascalie si ripercorrono le diverse stagioni
dell’urbanistica italiana, almeno per quanto è possibile leggerne attraverso l’evoluzione della
strumentazione per i piani comunali, i temi prevalenti, i linguaggi tecnici più diffusi nei diversi
periodi

i principali piani regolatori italiani del novecento. una rassegna

Nel 1995, in occasione di una fase rilevante del dibattito sulla riforma della pianificazione comunale in Italia,
stagione che porterà alla revisione di molte leggi urbanistiche
regionali e alla distinzione tra piani strutturali e piani operativi, l’Istituto nazionale di urbanistica (INU) promuove la pubblicazione di un volume che illustra la storia della legislazione urbanistica e le discussioni in
corso (Urbanistica Quaderni n. 6).

Il volume si struttura riportando
documenti e interventi attraverso cui si delineano i principi e le regole per la proposta di nuova
legilazione urbanistica, dalle discussioni degli anni Trenta agli interventi più recenti.
All’interno del volume si richiede di inserire alcune illustrazioni dedicate ai principali piani regolatori italiani
dagli anni trenta agli anni novanta, corredate da testi sintetici.


Per rispondere a questa richiesta, la ricerca si è svolta attraverso la selezione delle principali esperienze di pianificazione urbana, il
reperimento dei materiali iconografici nell’archivio dell’Inu e della rivista “Urbanistica”, la redazione
di didascalie storico-critiche.

In particolare i testi riguardano ventiquattro piani: Roma 1931 (pag. 12); Milano 1934 (pag. 13);
Sabaudia 1934 (pag. 15); Bergamo Alta 1934 (pag. 16); Napoli 1939 (pag. 18-19); Ivrea 1952 (pag.
26); Milano 1953 (pag. 28); Verona 1954 (pag. 33); Padova 1954 (pag. 37); Matera 1955 (pag. 39);
Siena 1956 (pag. 50); Siracusa 1956 (pag. 80); Perugia 1956 (pag. 93); Napoli 1958 (pag. 96-97);
Assisi 1958 (pag. 99); Firenze 1962 (pag. 118-119); Roma 1962 (pag. 120); Urbino 1964 (pag.
123); Bergamo 1969 (pag. 124-pag. 125); Pavia 1976 (pag. 131); Siena 1990 (pag. 148); Ravenna
1993 (pag. 150); Bergamo 1994 (pag. 153); Torino 1994 (pag. 154)

Attraverso la sequenza delle illustrazioni e delle didascalie si ripercorrono le diverse stagioni
dell’urbanistica italiana, almeno per quanto è possibile leggerne attraverso l’evoluzione della
strumentazione per i piani comunali, i temi prevalenti, i linguaggi tecnici più diffusi nei diversi
periodi

le linee guida per la struttura urbana minima in umbria

Intervento svolto durante la sesta rassegna urbanistica nazionale dell’Istituto nazionale di urbanistica – incontro sul tema “vulnerabilità sismica urbana” (matera 2 marzo 2010). Sono presentati i risultati del lavoro di ricerca per la Regione Umbria “Linee guida per la definizione della struttura urbana minima nei piani comunali”, trattando le prospettive della prevenzione sismica a scala urbana alla luce delle esperienze recenti di pianificazione e ricerca