recupero e miglioramento sismico palazzo requisenz

Il progetto riguarda una porzione di un edificio sette-ottocentesco organizzato a corte,
un tempo unitario, in posizione centrale nel tessuto urbano storico di Buscemi ricostruito
in seguito al terremoto del 1693.

Gli interventi si sono concentrati sull’ala occidentale, in cui si riconoscono
due corpi distinti: l’edificio originario, relativamente integro, e una porzione sopraelevata e trasformata
a partire dagli anni sessanta del Novecento, disomogenea rispetto al resto e configurata
come superfetazione non integrata.

Il progetto è strutturato su due obiettivi strettamente collegati: il miglioramento del comportamento
sotto sisma e il recupero degli aspetti materiali e figurativi, tenendo conto delle trasformazioni subite. L’intervento utilizza tecniche, materiali e lavorazioni compatibili con il mantenimento delle caratteristiche architettoniche e costruttive originarie.

Oltre alle operazioni strettamente strutturali (rifacimento e parziale sostituzione del tetto, connessioni
con catene metalliche, realizzazione del cordolo sommitale in muratura, ridefinizione delle strutture
portanti dei volumi sopraelevati recenti) sono definiti diversi interventi di riconfigurazione
dei volumi, dei prospetti e delle finiture

ristrutturazione e miglioramento sismico casa DF

Il lavoro è stato svolto nel quadro di un progetto di ristrutturazione degli edifici e di riconfigurazione
delle aree di pertinenza della cascina, centro di un’azienda agricola attiva.


La consulenza è stata dedicata alla definizione delle soluzioni strutturali, d’insieme e di
dettaglio, necessarie per accompagnare il progetto di
rifunzionalizzazione: il riutilizzo residenziale dei sottotetti, l’apertura di
alcuni passaggi nei muri di spina, il rifacimento di alcune porzioni ammalorate delle coperture.
Assieme a questi interventi si è colta l’occasione per concepire un insieme sistematico di operazioni,
con l’obiettivo di contribuire al miglioramento strutturale dell’insieme, in particolare sotto il profilo
sismico.


L’intero quadro di interventi, in accordo con l’impostazione generale del progetto, è stato definito
secondo modalità e tecniche costruttive compatibili con la concezione strutturale originaria e con
i caratteri dell’edilizia storica. I rafforzamenti localizzati e le connessioni tra strutture murarie sono
state effettuate secondo operazioni di cuci e scuci; le scatole murarie sono state solidarizzate tramite
collegamenti con catene metalliche; il cordolo sommitale è stato realizzato in muratura, con barre
metalliche interne e connessioni metalliche; i travetti lignei del tetto (esistenti o di sostituzione)
sono stati connessi al cordolo sommitale secondo tecniche simili a quelle già riscontrate in alcune
parti dell’edificio.

ristrutturazione e ampliamento edificio rurale (casettone)

L’edificio da risistemare per agriturismo è formato da un volume allungato in direzione est-ovest ed
è composto da due corpi distinti: un corpo basso coperto con tetto sostenuto da capriate in legno,
utilizzato a magazzino, e un volume a due livelli addossato al primo utilizzato a residenza rurale.

Il progetto riconverte l’intero edificio ad alloggi per agriturismo, differenziati a seconda della
posizione, mantenendo la leggibilità dei due corpi preesistenti con alcuni adattamenti.
Nel corpo
basso sono localizzati due monolocali con piccola cucina e servizi; al piano terra del corpo a due
livelli e al primo piano vengono realizzati due appartamenti indipendenti, ciascuno di quattro stanze
con cucina e servizi. L’appartamento al secondo piano può essere in parte trasformato in due nuclei
autonomi letto-servizi attorno agli ambienti comuni dell’ingresso-soggiorno e della cucina.

Per la trasformazione e l’adeguamento della dotazione di servizi sono stati realizzati dei piccoli
ampliamenti: al di sotto del volume della scala esterna a sud tra piano terra e primo piano, sulla
testata ovest dell’edificio esistente, sul margine nord. In tutti e tre i casi i volumi sono di altezza
minore dell’edificio esistente e coperti a terrazza; in particolare i volumi a sud e ovest consentono di
realizzare affacci panoramici verso il contesto agrario e naturale anche a grande scala.
Le nuove bucature sono pensate in continuità con quelle esistenti o disposte in maniera tale da
segnare l’accostamento tra edificio esistente e nuovi volumi, con stacchi continui direzionati verso
il paesaggio della tenuta.

I materiali impiegati reinterpretano quelli esistenti: intonaco tinteggiato all’esterno, solai in travi di
legno e tavolato o pianelle all’interno, cotto e acciottolato nelle pavimentazioni.

ristrutturazione casa AC

L’intervento ha riguardato la risistemazione di un appartamento di circa 60 mq al settimo piano
prossimo all’area centrale di Roma, all’interno di un fabbricato della fine degli anni venti del
Novecento. Nello stato precedente ai lavori l’impianto era basato su un corridoio perimetrale e diversi
ambienti (due stanze, cucina, servizi) aperti a sud est sulla terrazza.


Il progetto ha reimpostato l’impianto privilegiando gli
ambienti di uso collettivo, riducendo al massimo gli spazi di disimpegno. La casa è suddivisa in due
metà: la prima dedicata agli spazi di soggiorno, la seconda alla zona notte e ai servizi. L’ingresso, il
soggiorno e la cucina formano un ambito in cui i diversi spazi, autonomi e separabili, sono
in stretta connessione. La stanza principale possiede una cabina armadio e un bagno privato.
Il volume della cucina è trattato come un grande mobile: la parete è segnata da fasce scanalate
e dipinta di grigio; leggermente sollevata da terra, si ferma ad una quota inferiore al soffitto del
soggiorno. Le diverse quote sono segnate da illuminazioni continue.


Per ottenere una maggiore fruibilità, la parete della cucina verso il soggiorno –
trattato come una finestra interna – ospita un tavolo per sei persone completamente retrattile che,
da chiuso, non si distingue dalla parete, rientrando al suo interno.


Anche per le dimensioni limitate dell’appartamento i materiali e i colori prescelti sono semplici e in
numero ridotto: soffitti e pareti ad intonaco bianco (eccetto la
cucina), porte lineari non modanate in legno bianco, parquet a tinte scure, elementi
metallici color antracite. Gli arredi fissi segnano l’impostazione lineare del progetto e sono trattati
come estensioni o articolazioni di pareti e pavimento.


La terrazza è stata ripavimentata con parquet da esterni e dotata di un pergolato con tenda retrattile
nella porzione di parete a contatto con il soggiorno.

pensiline fotovoltaiche a servizio di attività agrituristiche

Le pensiline fotovoltaiche sono integrate nelle sistemazioni esterne e poste a copertura dei parcheggi di quattro casali da recuperare come agriturismo.

Le strutture riutilizzano materiali già disponibili in una fase precedente al progetto, pensati per altri impieghi.
Il modulo base è composto da due montanti in legno,
uno verticale e uno ortogonale alla copertura, da travi perimetrali e trasversali in
legno, connesse da tiranti in acciaio. Il modulo è
aggregato su dimensioni diverse (dai 5 metri per 15 ai 5 per 30, singole o in serie) su quattro distinte aree della tenuta.

Le localizzazioni delle pensiline ricercano la minima visibilità dai
percorsi e la migliore posizione rispetto alle alberature esistenti. In un caso, alla ricerca del
minimo impatto visivo, alcune pensiline sono state poste in un’area libera all’interno del
bosco e quindi è stato necessario attendere il rilascio del nulla osta paesaggistico

ristrutturazione e ampliamento complesso rurale di monte pimpio

Il complesso rurale di Monte Pimpio, posto su un pianoro rialzato ai piedi di un rilievo collinare, è composto da un casale principale, configurato come edificio a blocco a tre livelli fuori terra affacciato ad est sulla valle del Tevere, un edificio minore ad un piano contro terra un tempo utilizzato a magazzino e un piccolo volume ripostiglio al centro della corte aperta.

Il progetto ha l’obiettivo di ristrutturare l’edificio per usi agrituristici. Il casale viene riconfigurato, lavorando su piccole trasformazioni delle bucature ed eliminando le superfetazioni, e riadattato disponendo un ristorante con piccola sala di soggiorno, al piano terra e al primo piano, e con quattro stanze con servizi al secondo piano.
Un nuovo volume, a nord, più basso del casale e coperto a terrazza, separato da un corridoio vetrato, ospita le scale e i servizi per il ristorante, prendendo il posto di un volume preesistente demolito prima dell’intervento. L’edificio ad un piano contro terra viene trasformato in vineria, anche riutilizzando una galleria magazzino esistente; mentre il piccolo volume centrale viene a far parte delle sistemazioni esterne della nuova corte aperta.

Il progetto è impostato in maniera tale da rendere riconoscibili le aggiunte e i volumi trasformati, pur senza discostarsi in maniera eccessiva dagli edifici preesistenti. Un rivestimento in tufo a giunti chiusi, materiale diffuso nell’area, viene utilizzato come segno unificante da rileggere sul nuovo volume dedicato alle scale e ai servizi, sulla vineria, sul muro contro terra che segna il margine delle sistemazioni esterne verso la collina. L’apertura verso il paesaggio è ricercata con le grandi finestrature continue tra il casale e il nuovo volume, con i tagli minori finestrati nel rivestimento in tufo, con la realizzazione delle terrazze panoramiche.

Le sistemazioni esterne impiegano i materiali locali – acciottolato, tufo, pedane in legno trattato – e sono strutturate sulle direzioni principali del luogo.

Il casale è servito dall’energia elettrica prodotta da pensiline fotovoltaiche a copertura del parcheggio, in legno e acciaio, disposte in una radura del bosco circostante in maniera tale da risultare nascoste dai percorsi principali e dal fondovalle